“Porto all’attenzione di quest’aula il caso del giovane italo-palestinese Khaled El Qaisi, arrestato dalle autorità israeliane il 31 agosto al valico di frontiera di Allenby e da un mese in arresto. Dal momento dell’arresto sono state effettuate quattro udienze, nel corso delle quali non è stato formulato nei confronti del giovane ricercatore della Sapienza alcun capo di accusa, sappiamo solo che stava conducendo ricerche storiche sui rapporti tra Israele e Palestina. Non si ha notizia di cosa Israele intenda fare, ma ricordo che stiamo parlando di un cittadino italiano oltre che palestinese, peraltro sposato e padre di un bambino, in questo momento privato della figura paterna”. Lo ha detto la senatrice Sandra Zampa, capogruppo del Pd nella Commissione Affari sociali, in un intervento in Aula di fine seduta. “L’ultima udienza del 21 settembre – ha proseguito Zampa – ha prorogato la custodia cautelare fino al 1 ottobre, giorno in cui si dovrà decidere se iniziare un processo penale e in quel caso ci si attende vengano formulate delle accuse. Oggi la moglie e il legale hanno chiesto una presa di posizione del governo italiano. L’avvocato ha anche ricordato che la detenzione potrebbe tramutarsi in un processo penale, ma questa decisione sarebbe fondata su interrogatori viziati a monte dal fatto di non essere stati resi alla presenza di un difensore. Secondo il legale le autorità israeliane non hanno elementi per processarlo. Chiediamo perciò al governo di intervenire a tutela della libertà e dei diritti di un cittadino italiano”.
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