“La recente affermazione di uno dei relatori della legge sul fine vita, che esclude il coinvolgimento del Servizio Sanitario Nazionale e indica come unica alternativa per chi non può permettersi l’assistenza al suicidio ‘volontari e raccolte di fondi’, è per me motivo di seria preoccupazione. In questo modo, i più vulnerabili e economicamente svantaggiati rischiano di essere lasciati soli, costretti a fare affidamento alla solidarietà spontanea anziché a un sistema garantito”, dichiara la senatrice Sandra Zampa del Partito Democratico. “Un tema così delicato richiede invece un approccio responsabile e umano, non guidato da posizioni ideologiche rigide”, aggiunge Zampa. “Per questo motivo, ribadisco la necessità di coinvolgere il Servizio Sanitario Nazionale nelle procedure di fine vita, per garantire equità, accesso uniforme a tutti i cittadini e la tutela dalle disparità economiche. Mi auguro che, prima della discussione sugli emendamenti, anche tra le forze di maggioranza emerga un atteggiamento più aperto, equilibrato e improntato alla compassione”, conclude la senatrice.
Pubblicato il
in Affari Costituzionali, Comunicati Stampa, Giustizia, Stampa