“A Bologna, il 2 agosto di 44 anni fa, alle 10.25,  si è consumata una strage di matrice neofascista, la più grave strage di vittime civili inermi, il più grave attentato alla vita democratica del Paese dal dopo guerra. La frase che l’Associazione dei familiari delle vittime ha scelto per le celebrazioni del 44esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 Agosto 1980 è questa: ‘Sappiamo la verità e abbiamo le prove’. E’ la frase che racchiude il significato più autentico di questi  lunghi anni alla ricerca della verità e delle prove che indicano non solo gli esecutori, ma anche i mandanti della strage”. Così la senatrice del Pd Sandra Zampa, in Aula a Palazzo Madama. “La verità – sottolinea la parlamentare – porta con sé un valore non solo simbolico, ma tangibile poiché quella stessa verità diventa patrimonio della coscienza collettiva di un intero paese, quella verità entra a far parte della memoria storica della nazione, viene consegnata alle nuove generazioni, si erige come autentico monumento ai caduti e diventa un monito affinché luce sia fatta sulle stragi che hanno insanguinato il nostro paese nel periodo che viene definito della ‘strategia della tensione’, cominciato con la bomba di piazza Fontana il 12 dicembre 1969”. “ ‘Sappiamo la verità, e abbiamo le prove’, questa è la frase che racchiude il significato più autentico di questi 44 anni alla ricerca della verità e delle prove – sottolinea Zampa –, prove che indicano non solo gli esecutori, ma anche i mandanti della strage di Bologna. Queste sentenze e il costante impegno dei famigliari e della società civile, affinché tutta la verità venisse a galla, rappresentano la testimonianza di quanto sia vitale per la democrazia eliminare ogni possibile connessione, ogni opacità, equivocità, incertezza o connivenza tra movimentismo di destra, dichiaratamente fascista e istituzioni. Legami che dagli anni 80 ad oggi riemergono  periodicamente e su cui il paese chiede una parola di definitiva rottura”.  “A nome di tutti i familiari delle vittime e di tutti i cittadini di Bologna chiedo: è in grado questo governo di commemorare la strage di Bologna definendola con il suo proprio aggettivo? Dopo 15 sentenze e 44 anni di indagini siete in grado di accettare che fu una strage di matrice neofascista e non un generico attentato terroristico? Domani il ministro Piantedosi, che sarà a Bologna, dica una chiara parola in tal senso: che il governo riconosce la verità e che, in memoria delle vittime del 2 agosto, si impegna a contrastare ogni gruppo e movimento politico che si ispiri ai disvalori del fascismo, sia sul piano culturale che politico. Non vi è altro modo per onorare le 85 vittime della strage e ricordarne i 200 feriti. Non vi è altro modo per onorare lo Stato al cui servizio tutte le istituzioni sono chiamate”, conclude Zampa.

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