“Verità e riconciliazione vanno di pari passo. Una volta ammessa la verità, il perdono è molto più possibile. Negare la verità non porterà al perdono, né dissiperà la rabbia in coloro che hanno sofferto”. Così Kim Aris, il figlio minore di Aung San Suu Kyi, ha ricordato le parole della madre intervenendo al meeting sul Myanmar promosso dal Gruppo interparlamentare Amici del Myanmar di cui è presidente la senatrice del Pd Sandra Zampa. Nell’aula Difesa del Senato stamattina il Myanmar è stato al centro di un dibattito politico di grande livello: si muovano i parlamenti per sostenere un dialogo inclusivo che coinvolga tutti gli attori in Myanmar e la comunità internazionale per una rapida transizione verso la democrazia nel Paese. Un popolo intero resiste, mentre i militari bombardano i villaggi, le scuole, gli ospedali, anche nei luoghi colpiti da un devastante terremoto. I militari pretendono di organizzare elezioni mentre non controllano il territorio, non hanno il consenso della popolazione, sono privi di legittimità interna e internazionale, non sanno governare il Paese.
“Continueremo a lavorare per salvare il popolo del Myanmar – ha detto la senatrice Sandra Zampa condividiamo gli stessi valori della democrazia, il rispetto dei diritti umani universali. Non possiamo tacere, saremmo complici”.
Nel ringraziare tutti gli intervenuti – la senatrice Stefania Craxi, Michael Crosby, Kim Aris, il ministro Plenipotenziario Alessandra Schiavo, Piero Fassino, Vincenzo Scotti, Albertina Soliani, Zampa ha detto: “saranno intraprese azioni parlamentari, dialogando a livello globale con il Parlamento Europeo e con i Parlamenti dei Paesi che hanno influenza sul futuro del Myanmar”, annunciando unìimmediata iniziativa per la liberazione di Aung San Suu Kyi e di tutti i prigionieri politici come primo passo per un processo di stabilità, riconciliazione, democrazia.


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