“Il decreto che oggi al senato ha avuto il via libera della maggioranza di governo, avrà un impatto durissimo sulla vita di tante persone, e colpirà i fragili e i poveri invece che contrastare la povertà. Il governo ha scelto non di correggere le criticità del reddito di cittadinanza adottato dal governo gialloverde nel 2019, ma di cancellare una misura di sostegno al reddito universale. E così facendo allontana l’Italia da quell’Europa che ha compreso che la partecipazione alla vita economica e sociale di tutti i cittadini è fondamentale per la coesione e che un paese che ha cura dei più fragili, come sono i poveri, è più forte. Tutti i paesi europei hanno adottato una misura di contrasto alla povertà universale e molto recentemente il consiglio europeo è tornato a raccomandarne la messa in campo.
Questo decreto non contrasta la povertà ma i poveri, e si propone come un attacco al lavoro dignitoso. La cultura che sta alla base di queste norme tradisce il pregiudizio che la povertà sia uno stato di colpevolezza: sei povero perché stai sul divano o rifiuti “occasioni”. Non si cura dunque dell’articolo 36 della Costituzione laddove si indica la necessità di assicurare ai lavoratori quanto serve per avere una vita libera e dignitosa e ignora che le offerte di lavoro devono essere “congrue”, cioè conformi alla qualità e quantità dell’attività svolta. Infine duole che la ministra Calderone non abbia sentito il dovere di un minimo confronto con il parlamento su norme che segneranno la vita di molte persone. Assente per altri impegni”. Così la senatrice Sandra Zampa, capogruppo Pd in commissione Affari sociali.


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