Da questa maggioranza che ha trascorso anni a fare una opposizione anche violenta ora ci saremmo aspettati delle risposte e invece niente. Ci aspettavamo la possibilità di confrontarci e anche qui nulla. La presidente Meloni definiva pannicelli caldi i 49,5 mld di euro messi dal Governo Draghi e cosa sarebbero allora le pochissime risorse che ora vengono destinate? Questo provvedimento è stato venduto come una grande riforma ma non è altro che un timido maquillage come detto da una collega. Quali saranno gli effetti? Qui non c’è quello che serve. Lo dicono i numeri. E lo dicono anche per quanto riguarda gli interventi per la Sanità. La crisi del SSn è nota, servirebbero interventi e invece il Governo fa finta di agire. Per il 2025, ad esempio, nel Def si definanzia pesantemente il SSn prevedendo risorse nettamente inferiori a quelle destinate nel periodo della pandemia. Siamo ad un punto di non ritorno per il SSn, è a rischio l’universalità del servizio: per molti si tratterà di dover rinunciare alle cure. Inoltre non riusciamo ad avere info sullo stato dei fondi per le missioni 5 e 6 destinate alla sanità nel Pnrr. Che fine hanno fatto questi fondi? Pure sui pronto soccorso, tassello fondamentale, non c’è niente, solo cosmesi nonostante le promesse del ministro Schillaci di anticipare l’indennità al 2023. Resta poi aperta la questione della stabilizzazione dei ricercatori. Tante questioni quindi e tutte irrisolte per questo la nostra è una bocciatura assoluta nel metodo e nei contenuti del provvedimento. Così Sandra Zampa, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali del Senato, intervenendo in aula sul decreto bollette.
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