Millenovecentoquarantatrè: a casa nostra, da qualche giorno, l`attività della famiglia era rivolta al ritorno autunnale della ‘stufa economica’. L`operazione si fondava sulla perizia con cui mio padre, riunito il fascio dei tubi, li puliva dalle incrostazioni interne rinnovandoli, all`esterno, con una mano di porporina argentea che, alla prima accensione, creava un clima di solidale allegria.
Ci addormenteremo in quell`odore di famiglia, e il giorno dopo – era come oggi Ognissanti, il primo di novembre alle 11:50 si farà vivo, inatteso e tremendo, il Fatto. Apparve, venuto dal mare, un rilucente nugolo di aeroplani, un`unghiata parve strappare il cielo azzurro di quel mattino. L`allarme delle sirene, al loro esordio con l`urlo che s`impennava via via più acuto, fu la prova che la guerra era sulle nostre case. Poi il ribollio dei crateri. Ci davamo l`un l`altro informazioni drammatiche, spesso monche o infondate. Attraversò la strada, con l`incedere assorto del rabdomante, una donna che si reggeva il braccio sinistro ancora unito alla spalla soltanto da un nervo, una cordellina rossa che si sarebbe spezzata se la poveretta avesse smesso di sostenere l`arto con l`altra mano. La tentazione fu di correre verso il mare, nell`idea di sottrarci a una nuova ondata degli aerei; intanto, sulla città cominciò a stendersi un telo nero di polvere e fumo.

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