Sta cadendo su di noi, con la durezza di una realtà non sufficientemente percepita, la responsabilità di ciò che accade da quando, sul costato delle Torri Gemelle, furono aperte le ferite dovute a una, oggi riconosciuta, imprevidenza; divenuta via via la premessa del suo riaffacciarsi sul mondo lasciando nell`incredulità persino l`accorato avvertimento del pontefice: «È un pezzo della terza guerra mondiale». Inteso come la conferma che il pericolo, da qualche tempo, è la mancata percezione del pericolo. Parigi, la città dei lumi, è stata oggetto di una violenza allo stesso tempo orrenda e simbolica. Ma i terroristi sparavano sulle persone, non sui simboli; in un delirio cieco, che non risparmiava nessuno. Prima o poi dovranno arrendersi alla loro stessa insostenibile realtà, nel nome di un Dio inconfondibile. La contraddizione è il segno di una guerra che non accetta un`altra civiltà, pronta a riconoscersi nella libertà e nella pace. E in Dio ha una fede che accoglie ogni altra fede. Essendo, Dio, il Dio di tutti.