Dalle mie parti ho incontrato uomini disperati che, tra un`imprecazione e l`altra, si abbandonavano alla protesta più ardita rivolgendola alla Madonna. Indecisi sull`effetto delle loro invettive all`ingenuo indirizzo del Beato o della Beata, considerati deboli destinatari, era invece spontanea la protesta rivolta alla ‘madonna’, la sola entità soprannaturale in grado di capire quell`estremo ardimento. Capitava che quando lo spregio di quei poveretti era volto alla Madre di Gesù si esprimeva, sì, a una creatura intangibile, ma nella persuasione di venire capiti perché la Madre di Dio in croce non avrebbe potuto essere indifferente all`infelicità dei derelitti. Quelle sacrileghe bocche romagnole, frutto di un`antica razza di scarriolanti ingialliti dalla malaria, dall`acqua e aceto, dai sigari arrotolati con le foglie di gelso rinsecchite, erano le stesse di coloro che il sabato, oppure per metà della domenica, andavano ad aiutare i poveretti o, poniamo, a rimettere in fila i coppi sconnessi sul tetto della chiesa; mentre il parroco, sotto, pregava anche per loro la Madonna. A grattar bene, si stentava a trovare chi credesse, in assoluto, di non credere. Ciò che di Maria avvinceva era l`umiltà, «il suo annientarsi, e nascondersi, di fronte a quanto stava accadendo nella Storia», osserva Piero Coda, ispiratore con Chiara Lubich, e preside, di Sophia, uno dei più reputati istituti universitari mondiali d`ispirazione ecumenica.

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