Cos`era successo, nel nostro Paese, perché venisse meno il criterio della moderazione, cioè il senso del limite? Ricordo quando all`intemperanza grave si uni, ed ebbe subito libero corso, un vocio che trasformava tutto in pettegolezzo, brusio, allusione; si assisteva, così, a una disarmonia che pareva salire dai precordi, quasi si aspettasse il momento di manifestarla dovendo solo premeditarne il modo. Rivelazioni di vario conio cominciarono a risalire da atmosfere e insidie sospette, come se esistesse un`ora più propizia alla verità, e un`accusa colpisse più a fondo se tenuta in serbo e coltivata pazientemente. Che cosa ci ha educati a quest`arte di aprire gli annadi a tempo debito, cioè nel momento in cui lo spalancamento produce l`effetto più sbalorditivo, stordente e maligno? Che cosa ci ha reso familiare la ricerca della congettura più subdola e compromettente? Per il gusto di vederne ricadere il costo su questo o quell`altro? C`è in giro un tale andirivieni di ‘voci’ da sconcertare il più professionale degli intercettatori, dei mormoratori, dei suggeritori! Questo ‘spettacolo’, il cui interesse è tenuto vivo da una regia che lo alimenta con cura, ha in cartellone un mondo d`ombre che esce dagli armadi, mentre sarebbe a portata di mano un visibilissimo campionario di magagne, dalle corruttele in proprio alle complicità più palesi. Tranne per gli armadi molto speciali – c`è chi sospetta addirittura laccati di bianco – che superano le più temerarie intenzioni.