Nella ridda di ‘ricerche e testimonianze sul caso Moro’ una delle dichiarazioni più gravi fu quella fornita dall`americano Steve Pieczevik, un alto funzionario nel Dipartimento di Stato del Pentagono. Giunse in Italia durante il sequestro Moro per mettere le sue esperienze, si dirà, al servizio delle indagini. L`’esperto’ rilascerà un`intervista all-Herald Tribune’, di cui in Italia saranno riportati alcuni passi: «La mia missione non fu mai quella di salvargli la vita. Bisognava stabilizzare l`Italia, evitando il collasso della Democrazia Cristiana premunendosi perché il sequestro non portasse i comunisti al governo (…). In quei giorni il Pci di Enrico Berlinguer era molto vicino a quella possibilità. Una delle spiacevoli conseguenze di tutto questo era che Moro dovesse morire. Nelle sue lettere mostrò che stava cedendo, e venne presa la decisione di non negoziare. Politicamente, non c`era altra scelta». Paolo Mieli, sul ‘Corriere della Sera’, valutando lucidamente l`impossibilità di far tornare tutti i conti, fece notare come «ne mancasse del tutto uno, complessivo e cruciale, che li facesse tornare». Forse la verità stava davvero nellinconfessabilità praticata da una politica che percorreva troppe strade per poter prendere quella decisiva.