All`improvviso, il 25 aprile del `45, arrivò la pace. Avrà la sua totale conclusione il 14 agosto con la resa giapponese. L`annuncio penetrò ovunque, velocemente, come l`acqua in un terreno arso. Nella quiete dimenticata si risvegliarono le voci, i suoni, e persino i voli: le farfalle, quelle bianche, alzatesi dalla cinta degli orti furono le prime a voler vedere e andarono a posarsi sui marmi candidi del Tempio Malatestiano. La gente cominciò a scendere dalla città, andava a vedere il mare. Arrivata sull`arenile si aggiungeva alla fila lungo la riva, ogni cosa era venuta dal mare e adesso era come assistere all`origine del disastro. Di quando in quando qualcuno abbandonava la riga e risaliva a capo chino, frugando nei ricordi, finché la spiaggia non si riempì di ritorni. Da quel giorno, ogni anno, nella piazza intitolata ai Tre Martiri si sarebbe svolta la cerimonia del ricordo. L`intera città resterà in silenzio a guardare il punto dove era rimasto, a lungo, il capestro dei tre ragazzi. Tutte le madri poterono avere gli occhi su quel vuoto quando i tedeschi abbandonarono la città.

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