“Se, nel suo complesso, l’obiettivo dello schema di decreto del Mipaaf sullo stoccaggio privato dei vini di qualità poteva inquadrarsi come un intervento valido per il comparto, non possiamo in alcun modo permettere che paradossalmente per qualcuno questo si traduca in una ingiustificabile penalizzazione. Faccio riferimento alla prevista inammissibilità del prodotto cd. “atto a” a beneficiare della misura. Non è sostenibile infatti che i produttori che decidono di affinare del vino doc, e che fanno quindi un investimento sulle loro risorse, si trovino espunti dagli aiuti della misura prevista. Come pure non è accettabile che una misura cosi importante venga affidata al meccanismo deleterio del click day che finirebbe per premiare solo chi avrà la fortuna di posizionarsi tra i primissimi. È quanto mai necessario, allora, correggere il decreto perchè questo non è in alcun modo nè il tempo nè il campo per disposizioni che finiscono per fare più male che bene”.


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