Semaforo verde per la relazione della Sen. Donatella Albano del Partito Democratico in Commissione Agricoltura inerente lo schema di decreto ministeriale dedicato al piano triennale per il rilancio e la razionalizzazione delle attività di ricerca e sperimentazione in agricoltura del CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria e sul piano per la razionalizzazione della rete di ricerca del CREA.
“Come espresso dal Commissario straordinario del CREA in audizione, il nuovo piano della ricerca individua obiettivi strategici, da perseguire attraverso lo sviluppo di specifiche linee di ricerca per il prossimo triennio da parte dei ricercatori, in particolare atti ad aumentare la competitività internazionale e nazionale delle imprese agricole, agroalimentari e agroindustriali italiane, migliorare la sicurezza, la qualità, la sostenibilità, diffondere un sistema della conoscenza del comparto e del “made in Italy” attraverso una comunicazione scientifica, tecnica e divulgativa adeguata” spiega la Sen. Albano, “per questo la nuova struttura che assumerà il CREA sarà a matrice, con una riduzione da 48 Centri di ricerca a 12 Centri cui faranno riferimento le diverse unità già dislocate su 19 regioni italiane, permettendo una maggiore interazione tra le diverse strutture, focalizzate su specifiche mission, ma mantenendo sempre la funzione di presidio territoriale.
Verrà adottato il modello del programma Horizon 2020 al fine di competere maggiormente nella ricerca a livello internazionale, mentre la collaborazione con altri Enti di ricerca, le Università, le aziende e gli enti territoriali verrà intensificata” continua la Albano “in particolare il focus del piano della ricerca sarà su una forte riduzione dell’utilizzo di agro farmaci e di antibiotici, anche attraverso lo studio e lo sviluppo di varietà resistenti, di strumenti di diagnosi e di controllo precisi, strategie di controllo integrato, nonchè sul contrasto alla diffusione di organismi patogeni, parassitari e comunque dannosi per le colture, a titolo di esempio ricordo quanto accaduto recentemente con la diffusione della Xylella, della muffa grigia della vite, del cinipide del castagno, della vespa velutina, del punteruolo rosso e dell’aethina tumida.
Infine, nella relazione ho chiesto che vengano favorite le partnership tra laboratori ed Enti di ricerca di altri Stati Membri, in particolare con i Paesi confinanti per fine di scambiare dati, conoscenze e tecniche per sviluppare metodi maggiormente efficaci nelle aree geograficamente, ambientalmente e colturalmente affini, le emergenze fitosanitarie, come sappiamo, non riconoscono alcun confine politico”.