‘Leggiamo che nella legge di stabilità sarebbe prevista la messa a gara di vecchie licenze gratuite per sale da gioco, con un relativo aumento della tassazione e nuovi introiti per lo Stato. Siamo certi che il Pd vigilerà perché sia esclusivamente questa e non altra la natura dell’intervento stabilito nella manovra, ricordando lo spiacevole episodio di un emendamento Chiavaroli alla Finanziaria 2014 che aveva cancellato la potestà dei Comuni di impedire l’allocazione delle sale da gioco vicino a luoghi sensibili come le scuole e i campi sportivi. Allora, un intervento di Renzi nei primi mesi del 2014 cancellò opportunamente l’emendamento. Oggi vogliamo la certezza che nessuna nuova licenza per sale da gioco venga concessa dallo Stato’. Lo dicono le senatrici del Pd Donatella Albano e Laura Puppato.
‘Riteniamo poi assolutamente urgente e necessario – proseguono le due senatrici dem – calendarizzare con celerità i disegni di legge in materia di limitazione del gioco d’azzardo, primo tra tutti quello a prima firma di Donatella Albano, che ne vieta anche la pubblicità. La dipendenza dal gioco d’azzardo sta diventando un’epidemia nel nostro Paese, basti pensare che dal 2000 al 2014 gli introiti del settore sono passati da 4 a 84,5 miliardi. Il nostro Partito deve avere il coraggio e la spina dorsale per intervenire in modo consapevole della responsabilità che grava su di noi, soprattutto nel dover tutelare in modo prioritario i soggetti più fragili quali i minori, i giovani e gli anziani’.
‘Riteniamo poi assolutamente urgente e necessario – proseguono le due senatrici dem – calendarizzare con celerità i disegni di legge in materia di limitazione del gioco d’azzardo, primo tra tutti quello a prima firma di Donatella Albano, che ne vieta anche la pubblicità. La dipendenza dal gioco d’azzardo sta diventando un’epidemia nel nostro Paese, basti pensare che dal 2000 al 2014 gli introiti del settore sono passati da 4 a 84,5 miliardi. Il nostro Partito deve avere il coraggio e la spina dorsale per intervenire in modo consapevole della responsabilità che grava su di noi, soprattutto nel dover tutelare in modo prioritario i soggetti più fragili quali i minori, i giovani e gli anziani’.