“Serve una riflessione sulle linee di politica estera, di cui le missioni intenzionali sono una parte. E non possiamo più parlare di missioni a posteriori. Abbiamo tre compiti di fronte. La condivisione degli oneri della convivenza internazionale. La tutela degli interessi strategici del nostro Paese. Essere un faro della democrazia a tutela dei diritti umani nel mondo. Queste sono le sfide che le nostre missioni affrontano nel mondo. La presidenza Biden rappresenta una discontinuità rispetto agli anni scorsi che valorizza finalmente la multilateralità che è garanzia di tutela di democrazia e diritti. Come abbiamo fatto in Afghanistan, come facciamo in Iraq, nell’ambito della missione dell’Alleanza atlantica, come facciamo in Libano. Io capisco le preoccupazioni per ciò che accade in Libia. Conosciamo la situazione dei campi, dove i diritti umani non sono tutelati, lavoriamo per rafforzare i corridoi umanitari, ma abbiamo la consapevolezza che lasciare al proprio destino quel paese sarebbe un guaio maggiore per l’Italia e la comunità internazionali. Dobbiamo provare a risolvere la questione dei campi, continuando a rapportarci con un governo che è si debole ma che non dobbiamo e non possiamo abbandonare. Ora abbiamo coinvolto gli altri paesi europei. La nostra ambizione è dare all’Europa una politica estera e di difesa comuni perché non possiamo solo affidarci agli USA. È quello che ci chiedono anche loro: condividere, come Europa, la responsabilità della convivenza internazionale”. Così il senatore Alesaandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri a Palazzo Madama, nella sua dichiarazione di voto sulle missioni internazionali dell’Italia.