Alessandro Alfieri, 5o anni, vicepresidente vicario dei senatori del Pd, sfida il Terzo polo: «Tolga dal tavolo il nome di Letizia Moratti e venga a parlare di temi. Sanità, trasporti, ambiente: quello che serve per migliorare la Lombardia». E spiega: «Le primarie ora sono un errore, perché invece di allargare la coalizione, la restringerebbero».

Calenda propone «un ticket tra Letizia Moratti e una personalità della sinistra lombarda». Che ne pensa?

«Non siamo a “Ballando con le stelle”. La politica è fare un percorso serio insieme. Se vuole vincere in Lombardia, Calenda deve rinunciare ai diktat togliendo il nome di Moratti e affrontando i temi. Se vogliono farlo, c`è ancora qualche giorno di tempo, anche se la pazienza si sta esaurendo. Altrimenti dovranno spiegare ai loro elettori- e sono tanti – il perché di questa ulteriore divisione».

Moratti rinuncerebbe?

«Nonostante la sua grande determinazione, io ho delle riserve: se si dovesse rendere conto che è sostenuta solo dal Terzo polo e dalla sua lista civica, credo che potrebbe fare un passo indietro».

Il Pd farà le primarie, è d`accordo?

«In assemblea ho espresso la mia opinione personale. Credo che siano un errore in questa fase – e lo dico col massimo rispetto di chi le vuole -, perché invece di allargare la coalizione, la restringono: non registro entusiasmo sullo strumento
da parte dei potenziali alleati».

Uno dei nomi è quello di Giuliano Pisapia: potrebbe essere lui il federatore della coalizione?

«Pisapia è un patrimonio del centrosinistra e anche un simbolo di quella rivoluzione che arrivò dopo 18 anni di centrodestra a Milano. Non dobbiamo sottovalutarne la potenza simbolica».

L`altro nome che circola è quello di Emilio Del Bono, senza passare dalle primarie…

«Del Bono amministra la seconda città lombarda per importanza (Brescia, ndr) e esprime non solo il buon governo cittadino ma anche quello di tutti i nostri sindaci. Per Terzo polo Tolgano il nome di Moratti dal tavolo e si confrontino sui temi
cui sarebbe la persona giusta per raccontare il nostro buon governo. Sia lui che Giuliano Pisapia rappresentano bene la sfida di un centrosinistra largo: è qui che vedo il limite delle primarie».

In questa coalizione ristretta ci sarebbe il M5S?

«La vedo molto difficile. Ieri Giuseppe Conte mi pare che abbia chiuso a un`alleanza con il Pd e nei Cinque Stelle lombardi non vedo una forza tale da staccarsi dalle decisioni che vengono prese a Roma».


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