«Noi siamo per lo Ius soli. Ma pronti al dialogo», così il senatore Alessan dro Alfieri, responsabile Riforme nella segreteria di Schlein ribadisce la posizione del Pd sul tema del la cittadinanza. «Prematuro parla re di dialogo con Forza Italia – ag giunge – ma si è aperta una finestra di opportunità che va sfruttata».
Senatore Alfieri, ha capito se l`apertura di Forza Italia sullo lus scholae è una cosa seria o una boutade agostana?
«Che sia una sola cosa seria, lo spero davvero. Fosse una boutade non sarebbe giusto, non tanto per noi dell`opposizione, ma per le decine di migliaia di ragazze e ragazzi, di bambine e bambini, che aspettano da troppo tempo di avere gli stessi diritti dei coetanei. Ecco se non è una cosa seria, direi: “Prego astenersi”».
Ha elementi per capire che FI non scherza?
«Più che alle dichiarazioni sulla stampa, sono abituato ai fatti. Se vogliono fare davvero sul serio li aspettiamo alla ripresa in Parlamento, con delle proposte concrete. Noi abbiamo la nostra».
Che non è cambiata.
«Il Pd è per lo Ius soli, rilanciato dopo le Europee dalla segretaria Schlein. Deve essere chiaro. Ma siamo anche pronti al dialogo».
Quindi non chiudete allo lus scholae.
«Se si apre una finestra di opportunità, siamo pronti a sederci intorno a un tavolo e a guardare le carte. Come abbiamo sempre fatto. Non possiamo non essere della partita. L`allargamento della cittadinanza è nel dna del Pd».
La spinta emozionale delle Olimpiadi di Parigi può essere d`aiuto?
«Sicuramente il successo delle cosiddette seconde generazioni ha colpito molti italiani. Ma non noi del Pd. Ricordo quando 15 anni fa portavo mia figlia all`asilo e una volta rimasi talmente colpito che mandai un biglietto d`auguri alle iscritte e agli iscritti del mio territorio».
Cosa diceva?
«Gli stessi giochi, gli stessi scherzi, gli stessi sogni. Perché non gli stessi diritti?».
Nella scorsa legislatura si era raggiunto un accordo coi 5 stelle e parte di FI proprio sullo lus scholae. Che avrebbe consentito di diventare italiani dopo un ciclo scolastico. FI e Noi moderati ora alzano l`asticella e parlano di due cicli scolastici o di tutta la scuola dell`obbligo (14 o 16 anni). Non si rischia insomma di fare una “riformetta”?
«Ragionare sulle tecnicalità è prematuro. È evidente che quando si inizierà a discutere in commissione bisognerà trovare dei punti di caduta».
Allargando il tema: come giudica questa Forza Italia dialogante con l`opposizione, ora sui diritti e sulla giustizia… domani chissà?
«Ci vuole cautela. Andrebbe capito a fondo quali sono le reazioni dei partner di governo. Come si conciliano le parole di FI e di Lupi con le parole inqualificabili di Vannacci? Rischiano di essere solo dichiarazioni. Aspettiamo i comportamenti e le scelte effettive».
Secondo lei, è solo Marina Berlusconi ad essere “più vicina alla sinistra sui diritti” o tutta Forza Italia?
«Registro che in FI, come è giusto che sia, ci sono diverse sensibilità».
Comunque è un fatto che l`apertura dei Berlusconi sui diritti sia stato il segnale. Anche sulle carceri c`è una divisione nella maggioranza, con FI che critica apertamente il decreto Nordio. E sull`Autonomia il radicamento degli azzurri soprattutto al Sud in rivolta sta pesando.
«Ecco, proprio l`Autonomia è un caso eclatante. Con il presidente della Calabria Occhiuto, ma in generale gli amministratori del Sud, in evidente difficoltà. Poi però al dunque quando abbiamo chiesto di votare con noi nelle giunte locali per chiedere il referendum si sono ritratti. Un precedente che ci fa essere prudenti rispetto alle aperture sui temi della cittadinanza».
Non vi fidate.
«Se è solo tatticismo per distinguersi dai compagni di strada, per misurare i confini e i consensi nella maggioranza, a noi non interessa. Se invece si creano le condizioni per un avanzamento dei diritti nel nostro Paese, – ripeto – noi ci siamo. E aggiungo che sarebbe importante che un`iniziativa del genere possa nascere in Parlamento. Come prova di orgoglio, rispetto al convertificio di decreti legge a cui è stato ridotto».


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