‘Più del 46% dei beni immobili definitivamente confiscati alle mafie risultano gravati da ipoteche. L’elevato onere finanziario che lo Stato si trova ad affrontare per ripagare crediti contratti da soggetti criminali, quando risulta accertata la buona fede dei creditori, rende spesso impossibile la riassegnazione del bene, che negli anni si deperisce fino a divenire inutilizzabile, a meno di ulteriori costose opere di ristrutturazione. Il mancato riutilizzo dei beni confiscati perpetua il potere criminale sui territori e rappresenta una mancata occasione di sviluppo territoriale, di crescita dell’occupazione e di civiltà’. Lo afferma la senatrice del Partito Democratico Silvana Amati, che sul tema ha presentato con i senatori Daniela Valentini e Giuseppe Lumia un emendamento alla Legge di Stabilità.
‘Per diversi mesi ho lavorato intensamente per trovare una soluzione con rappresentanti istituzionali, in particolare il Miur, e con il Piano Nazionale Più Scuola Meno Mafia, e delle associazioni. Dato l’interesse pubblico nell’assicurare il riutilizzo a scopi sociali dei beni confiscati in via definitiva – continua la senatrice – abbiamo ritenuto necessario ridurre l’insostenibile ed eccessivo impegno finanziario a carico dello Stato, che blocca, di fatto, la riassegnazione’.
‘Abbiamo ridotto il limite alla garanzia patrimoniale, portandolo dal 70% al 60 del valore del bene, e inserito un limite massimo al riconoscimento degli interessi convenzionali, moratori e a qualunque altro titolo dovuti ai creditori in buona fede. Ringrazio il viceministro Fassina e il Governo per aver condiviso il nostro impegno, sostenendo l’emendamento durante i lavori della Commissione. E’ un primo passo, che recepisce la petizione di LiberaMutuo avanzata dalla FISAC-CGIL e sostenuta da Banca Etica e Libera – conclude Amati – in attesa di procedere a un provvedimento complessivo che riguarderà anche il potenziamento dell’Agenzia Nazionale, su cui continueremo a lavorare’.

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