‘Stiamo compiendo un atto importante che potrà produrre esiti positivi, se ben condotto’. Così la senatrice del PD Emilia De Biasi, presidente della commissione Sanità del Senato e relatrice del Decreto Balduzzi oggi in Aula per l’approvazione definitiva. ‘Finalmente – ha detto la senatrice nella sua replica – abbiamo circoscritto una metodica, abbiamo cercato di indicare un percorso possibile di validità, non di verità ma di verificabilità. In esso è contenuto il concetto che non può esistere libertà di cura se non vi è una responsabilità’. ‘La responsabilità – ha sottolineato De Biasi – nei confronti dei pazienti, delle persone malate e delle loro famiglie che hanno diritto ad una ragionevole speranza; nei confronti del Sistema sanitario nazionale, del sistema pubblico e quindi della possibilità, da parte di questo sistema, di essere messo al riparo rispetto a pratiche che esulano dalle regole e dai codici nazionali ed internazionali; nei confronti della scienza e della ricerca, che ha diritto a poter discernere fra ciò che è scientifico, e quindi verificabile e verificato, e ciò che non è tale. Il decreto cerca di aprire un varco in questa direzione circoscrivendo ciò che rischiava di diventare una sorta di far west’. ‘La libertà intesa come deregulation – ha ribadito De Biasi – è un principio che non porta ad altro che ad elevare muri; credo invece che se libertà e responsabilità vanno insieme, possano fare in modo che la speranza delle famiglie non diventi illusione, perché sarebbe molto grave, e nel contempo può consentire anche al resto del mondo della ricerca e della salute nel nostro Paese di camminare finalmente su regole certe e non su paludi non armonizzate fra l’Italia e l’Europa. Abbiamo scelto una strada sapendo che ci sarà una verifica che durerà 18 mesi, al termine della quale potremo tutti insieme valutare l’esito e quindi anche come procedere in futuro’. ‘Nell’esprimere soddisfazione per la larga maggioranza ottenuta su questo provvedimento voglio sottolinearne l’importanza nella parte relativa alla proroga per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici giudiziari, vero e proprio scacco alla civiltà, e per i compiti affidati alle Regioni di predisporre strutture e luoghi alternativi di cura. Sono convinta che bisogna lavorare con energia ed efficacia per predisporre un piano serio sulla Salute mentale, oramai vera emergenza nel nostro Paese’, ha concluso la Presidente.

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