“Nei giorni scorsi è stato inaugurato a Brescia un circolo di FDI, intitolato a Pino Rauti.Nel comunicato stampa, si legge che la scelta è stata fatta per “rimarcare la continuità ideale della nostra comunità politica”.Mi chiedo e chiedo ai colleghi di fratelli d’Italia, quale continuità ideale?Pino Rauti è stato tante cose, nella sua vita, tra cui certo uomo di cultura e leader politico.Ma anche il volontario della repubblica di Salò il fondatore insieme a Clemente Graziani, Paolo Signorelli, Stefano Delle Chiaie, del centro studi Ordine nuovo, con il simbolo dell’ascia bipenne, è stato il relatore del convegno all’Hotel dei Principi nel 1965 da cui secondo molti storici originò la strategia della tensione, colui che fu indagato, e poi assolto, per le stragi neofasciste che insanguinarono il nostro paese, in ragione della sua conclamata contiguità con gli ambienti eversivi dell’estrema destra.È questa l’eredità politica e spirituale di Fratelli d’Italia?È per questa ragione che nel suo discorso di insediamento la presidente Meloni ha ricordato i caduti negli anni 70 per mano degli estremisti dell’ antifascismo, come ha detto, ma ha completamente dimenticato di ricordare le vittime della violenza neofascista?La vittoria alle elezioni politiche non consente di mistificare o peggio riscrivere la nostra storia.Non consente di galleggiare sulle ambiguità, non esonera dal fare i conti con la verità, non autorizza a mancare di rispetto ad una città come Brescia, sfregiata dalla violenza neofascista”. Così il senatore bresciano del Pd Alfredo Bazoli è intervenuto in aula a Palazzo Madama.


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