“Nella lunga e articolata relazione del ministro Nordio abbiamo trovato alcune buone intenzioni, tante contraddizioni e qualche nota preoccupante. Bene l’intenzione di portare a compimento la riforma Cartabia, ma perché allora rinviarne l’entrata in vigore di due mesi, con l’inevitabile rinvio dei procedimenti pendenti e allungamento dei tempi? Richiami a innovazioni nelle carriere dei magistrati ma ambiguità sulla riforma del Csm già approvata che le modifica. Tante parole sul garantismo, peraltro contraddette da una norma sul rave scritta in violazione di ogni principio di tassatività, offensività, proporzionalità. Proclamata attenzione alla condizione dei detenuti ma tagli di spesa sulle risorse ad essi destinate e nessun accenno a pene alternative e giustizia riparativa. Accenni preoccupanti poi a riforme come la separazione delle carriere in grado di provocare nuove profonde spaccature nel mondo della giustizia, invece di puntare a riforme condivise come l’istituzione dell’Alta Corte di giustizia. Insomma tante parole contraddette dai primi atti, all’insegna di una stagione che rischia di riaprire conflitti di cui la Giustizia non ha bisogno”. Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Giustizia al Senato, Alfredo Bazoli.


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