“Ha ragione Luigi Manconi nel denunciare l`inerzia del Parlamento, la sua inadeguatezza perfino culturale ad affrontare temi delicati e difficili come il fine vita. Temi che si pongono alla frontiera della politica, e che per questo motivo interrogano tutti i legislatori dei paesi avanzati. Ma credo che, nel denunciare questa inerzia colpevole, sarebbe doveroso sottolineare che di essa non tutta la politica è
responsabile. Nella scorsa legislatura il Partito Democratico, insieme ai suoi alleati che allora erano maggioranza parlamentare, riuscì a portare all`approvazione della Camera un testo di legge che disciplinava il suicidio medicalmente assistito, tentando di colmare il vuoto normativo figlio delle note sentenze della Corte costituzionale che lo hanno già reso lecito nel nostro ordinamento. Quel testo di legge, del quale io ero relatore, era figlio di una lunghissima istruttoria e del tentativo di trovare i punti di mediazione più avanzati possibili, e non diventò legge solo per la fine anticipata della legislatura.
Il medesimo testo è stato da me riproposto in Senato all`inizio di questa legislatura, e su di esso tutte le opposizioni hanno fatto un investimento politico chiedendo concordemente una corsia preferenziale per il suo esame. Se oggi ancora siamo in una fase di stallo, nonostante il nostro sforzo per sollecitare una discussione aperta e costruttiva, ciò è dovuto all`ostruzionismo di fatto del centrodestra, che forte dei suoi numeri continua a trovare scuse per rinviarne l`approdo in aula. Il nostro impegno dunque continua, e confidiamo nel sostegno di tutti coloro che hanno a cuore soluzioni equilibrate e condivise a un tema che interessa tutti senza distinzioni di bandiere”.