“Al ministro di Maio abbiamo offerto l’opportunità DI contrastare effettivamente le delocalizzazioni selvagge e l’utilizzo fraudolento e furbo delle risorse pubbliche.
Che non si persegue inaugurando un regime di discrezionalità del Mise, ma  impegnando le imprese beneficiarie di aiuti di Stato a non delocalizzare prima di aver trovato un nuovo acquirente in grado di garantire la continuità aziendale e produttiva, con l’obbligo   del mantenimento dei livelli occupazionali nel sito per cui sono stati ottenuti gli incentivi.
Quella sulle delocalizzazioni è una norma manifesto: non mette in campo alcunché di positivo, non dà prospettive ai lavoratori, farà scappare gli investitori, anche quelli più interessati all’Italia, terrorizzati di interloquire con un Paese in cui la certezza del diritto viene esiliata per norma”. Lo dice la senatrice Teresa Bellanova, capogruppo del Pd nella Commissione Industria, che aggiunge: “l’esito più complessivo di questa norma non sarà altro che una precarietà diffusa e pervasiva. 80mila licenziamenti in dieci anni, si riduce la possibilità della proroga dei contratti da 36 a 24 mesi, si riduce la Naspi, non si individua alcun intervento che stimoli le imprese alla trasformazione dei contratti a tempo indeterminato”.

 


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