di Giuseppe Cucca

Il lavoro e il voto del Pd nella Giunta per le Elezioni e Immunità del Senato, nella consapevolezza della delicatezza del tema trattato, ha avuto come primario obiettivo quello di dare attuazione ad una legge dello Stato, la legge Severino.

Non ci siamo limitati ad una semplice presa d’atto del contenuto della nota sentenza della Corte di Cassazione del 3 agosto scorso, bensì abbiamo inteso approfondire con grande serietà e scrupolo le tematiche che erano state proposte per pervenire alla soluzione che riteniamo sia l’unica possibile: la decadenza.
Per questo abbiamo affrontato e smontato tutti i rilievi sollevati dal centrodestra sull’incostituzionalità della legge Severino e sulla sua (presunta) inapplicabilità retroattiva. Erano tesi infondate e lo abbiamo con forza motivato.

Così come abbiamo contestato la pretesa di ricorrere alla Corte di Lussemburgo. Nei nostri interventi abbiamo spiegato che la questione non è pertinente perchè non si discute di eleggibilità europea ma di decadenza interna, vale a dire di una causa di ineleggibilità successiva: manca, quindi, il requisito essenziale per agire davanti ad organi europei di giustizia.

Tutte ragioni che hanno travolto l’intero ragionamento che era alla base del testo Augello e che hanno portato alla sua bocciatura in Giunta. E per chi solleva polemiche abbiamo una semplice risposta: è paradossale, ma abbiamo solamente affermato che le leggi dello Stato vanno applicate. A tutti i cittadini. Anche a coloro che siedono in Parlamento.