“Alle colleghe e ai colleghi della maggioranza che ci fanno la cortesia di essere in aula vorrei sottolineare che, nonostante tutto, noi delle opposizioni stiamo rispettando rigorosamente le regole nelle quali crediamo e stiamo utilizzando il tempo a nostra disposizione sulla fiducia per sollevare una questione fondamentale. Troviamo inaccettabile la 92esima fiducia e la sua apposizione è la dimostrazione che questo governo si nasconde dietro il voto di fiducia o perché i suoi ministri sono incapaci di reggere il confronto o perché la maggioranza è divisa su tutto. La notte scorsa in Commissione Affari costituzionali la maggioranza ha tenuto un comportamento sbagliato, provocatorio e arrogante e per questo abbiamo scritto, come presidenti dei gruppi di opposizione, al presidente La Russa perché pretendiamo il rispetto delle regole. Vorrei che fosse chiaro che fino a quando non si svolgerà una discussione seria nella conferenza dei capigruppo e nella giunta per il regolamento non consentiremo a nessuno di utilizzare il ‘canguro’ sulle riforme costituzionali. Non arretreremo di un metro fino a quando non avremo le risposte che questo governo ha il dovere di darci. Il Parlamento non è cosa vostra o casa vostra, il Parlamento della Repubblica non è né vostro né nostro ma delle italiane e degli italiani”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd.
“In quest’aula – ha proseguito Boccia – non è mai stato utilizzato il ‘canguro’ per una riforma costituzionale, ci assumiamo la responsabilità di quello che stiamo dicendo. Noi sappiamo che questa maggioranza non sente sulla pelle la nostra Costituzione, lo abbiamo verificato quando abbiamo discusso di Premierato e Autonomia differenziata. Ma non consentiremo che le Commissioni parlamentari siano considerate proprietà della maggioranza, perché sono luoghi istituzionali nei quali ci si confronta, la maggioranza con il diritto di fare proposte ma anche con il dovere di ascoltare le opposizioni. Non si può chiudere qualsiasi dibattito con i muscoli dei numeri, come si sta facendo oggi anche alla Camera dove si impone la tagliola sul decreto sicurezza”.


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