“L’intervento del ministro Foti suscita grandi perplessità rendendo difficile capire a che punto siamo rispetto agli obiettivi strategici del Pnnr e rispetto alle priorità trasversali da raggiungere. Ciò a tutti quei settori che avrebbero dovuto beneficiare trasversalmente degli interventi del Pnrr. Ad esempio il mondo del lavoro: gli investimenti del Pnrr avrebbero dovuto aiutare a produrre un cambiamento e un riequilibrio sul livello dell’occupazione nel nostro Paese. L’istat ci segnala invece che l’occupazione giovanile e quella femminile sono quelli in maggiore difficoltà. Un terzo dei giovani e un quarto delle donne sono confinati nella precarietà e nel lavoro povero. Le donne impiegate a tempo pieno sono una minoranza, con un divario occupazionale tra Nord e Sud di 20 punti. Per quanto riguarda i cantieri nel 2024 la maggior parte appalti non prevedeva il rispetto della clausola ma delle deroghe. Oggi? Continuiamo a fare gli appalti con le deroghe o c’è l’introduzione del vincolo? Inoltre Sono 26 mesi che si riduce la produzione industriale e la poca crescita che si registra è figlia degli investimenti del Pnrr. Per questo dovremmo porci il problema di come incentivare un processo di innovazione nella produzione industriale che è indietro e di conseguenza come intervenire sulla qualità dell’istruzione. Sull’istruzione c’è un giallo quanti sono gli asili nido? Non basta fare i muri degli asili perché per farli ci vuole il personale ma se non si determina quanto personale i comuni, che sono già in difficoltà, non potranno partecipare ai bandi. Per rafforzare le trasversalità servirebbe, ad esempio intervenire per aumentare il livello di qualificazione delle giovani donne nelle maniere Stem. Invece in questi due anni il Governo ha ridotto il tempo di istruzione. Ieri per l’alternanza scuola-lavoro è stata addirittura abbassata l’età di accesso a 15 anni. Trasversalità avrebbe richiesto una qualificazione degli istituti superiori mentre il Governo sta andando in un altro senso. Sinceramente la valutazione sul raggiungimento degli obiettivi è sconsolante. Anche sulla Sanità registriamo criticità. Non è solo un elemento a se, attinente allo stato di salute, ma è anche elemento economico che indica la prospettiva e la qualità dell’ investimento che si fa. I dati dicono che su 1038 case salute previste ne abbiamo 46 operative e 81 cantieri, circa il 14% a metà del 2025. Per quanto riguarda gli ospedali ne sono stati conclusi 23, l’11%. Insomma tramite l’attuazione degli elementi trasversali è possibile leggere il Pnrr, ma della possibile riduzione delle disuguaglianze, che porterebbe anche un miglioramento della nostra economia, non c’è traccia” Così la senatrice del Pd Susanna Camusso intervenendo nell’aula di Palazzo Madama.


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