“Il giudizio sulla riforma costituzionale annunciata dalla Presidente Meloni è pessimo. Il Parlamento viene completamente umiliato dal Governo sia nel metodo che nel merito. La cosa che ci preoccupa maggiormente è il pericoloso scambio in atto tra Lega e FDI, tra il progetto di autonomia differenziata di Calderoli che spacca l’Italia e cristallizza le diseguaglianze nel Paese e un premierato che rafforza i poteri del Presidente del Consiglio, in un pasticcio senza precedenti, con una norma che trasmette poteri di ricatto nei confronti del Parlamento al secondo premier della legislatura, minando alle fondamenta il sistema parlamentare italiano. È sempre più evidente l’approccio culturale di una forza politica che non crede nei valori antifascisti della nostra Costituzione. Il Pd è sempre pronto a discutere con la maggioranza per cambiare questa pessima legge elettorale, per cancellare le liste bloccate e inserire le preferenze, sulla possibilità di introdurre la sfiducia costruttiva, ma non siamo disposti a mettere in discussione la figura del Presidente della Repubblica garante dell’unità nazionale. Questo modello di premierato, che non esiste in nessun’altra parte del mondo, rischia di danneggiare gravemente le fondamenta costituzionali del Paese. In estrema sintesi, potremmo dire che si passa da una Repubblica parlamentare con il Parlamento che dà vita e fiducia al Governo a un Parlamento tenuto in vita e quindi dipendente dal Governo. Sulla riforma costituzionale il governo ha rinunciato al confronto in Parlamento e ha deciso di imporre alle Camere un testo approvato in Cdm. Per questo, se il governo perde il referendum deve andare a casa: una riforma costituzionale imposta dal governo al Parlamento e ai cittadini che poi viene respinta dagli italiani obbliga il governo a lasciare”.”. Così Francesco Boccia, Presidente dei Senatori PD, in un’intervista a Radio radicale.


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