“Tutti possono dire sì alle scelte che verranno prese del Consiglio europeo in materia di nomine ma è evidente che c’è una maggioranza in Europa fratta da popolari, socialisti e liberali di cui la destra non fa parte. La Meloni è ambigua. Antieuropea nelle scelte che il suo governo fa ma poi alla ricerca di relazioni quando si parla di nomine. Non funziona così. Ci sono scelte che servono per l’Europa. Transizione ecologica, bilancio comune, difesa comune. Sono scelte che Giorgia Meloni non condivide. E’ lei che si è messa ai margini delle scelte europee”.

Continuare a dire che siccome nel 2001 fu fatta la riforma del titolo V non si capisce perché ci opponiamo all’autonomia differenziata e’ strumentale. Parliamo di 25 anni fa. Ma alla base della nostra scelta c’era il principio di sussidiarietà che nel ddl Calderoli non c’è. Come non ci sono risorse. Io penso che il referendum su questo provvedimento sia possibile: è vero che l’autonomia è un collegato alla manovra ma è, lo dice la legge e noi lo contestiamo, a invarianza di spesa. Per noi il referendum è possibile e lavoreremo con associazioni e parti sociali per costruire uno schieramento in grado di raccogliere le firme e poi parlare al paese”.

“La seconda parte dell’inchiesta di Fanpage ci dice che dentro FDI non si sono prese le distanze da un mondo sotterraneo che esiste, legato a modelli e a riferimenti di estrema destra, e che alimenta l’organizzazione giovanile di FDI. Non ci sono molto commenti da fare. Le immagini parlano da sole. Abbiamo letto le parole di Giovanni Donzelli. Che parla di antisemitismo, razzismo, ma non riesce a pronunciare la parola fascismo. Mentre i riferimenti nelle parole dei protagonisti sono evidenti. Ci auguriamo venga fatta in fretta chiarezza e speriamo che anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dica parole chiare. Non è possibile che ci sia spazio, nel partito che esprime il capo del governo italiano, per chi si richiama al Duce, all’antisemitismo e al razzismo”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.
Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia a Sky Tg24.


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