“Papa Francesco ha segnato profondamente
un’epoca: primo pontefice proveniente dall’America Latina, ha
ispirato milioni di persone e rappresenta un’eredità spirituale e
morale che continuerà a vivere ben oltre il suo tempo. Ha saputo
interpretare le sfide del nostro tempo con uno spirito profetico:
il grido della Terra e il grido degli ultimi sono stati al centro
della sua azione pastorale e diplomatica. La sua enciclica
‘Laudato si’ resta un faro etico per la comunità internazionale,
un invito pressante alla responsabilità collettiva. In queste ore
ho provato a cercare alcune parole fra le tante che emergono
luminose dai dodici anni di Jorge Mario Bergoglio. E la prima
parola è esempio. Papa Francesco è stato soprattutto un testimone
del Vangelo, della parola di Cristo, è stato il buon samaritano;
Jorge Mario Bergoglio è stato lui stesso viva testimonianza delle
sue parole. A Lampedusa, a Regina Coeli: la parola, l’esempio, la
misericordia, l’umanità. La vita e il pontificato di Jorge Mario
Bergoglio sono state una lezione morale, politica e sociale
perché, in un mondo dove tutti si arrogano il diritto di
discettare sugli ultimi, su chi sono, lui ne ha condiviso fino in
fondo i dolori e le speranze, combattendo ‘la cultura dello
scarto’ che getta via gli anziani, i poveri, i migranti,
denunciando i mali del capitalismo selvaggio, l’abisso delle
disuguaglianze, l’orrore del traffico di esseri umani,
l’ignominia dello sfruttamento del lavoro. Un messaggio che
risuona nel profondo di ognuno di noi, soprattutto, di chi fa
politica intesa come ‘vocazione nobile’ tesa esclusivamente al
bene comune che è, prima di ogni altra cosa, prendersi cura dei
più fragili. Un artigiano di pace che in un mondo dove si
moltiplica l’odio e si innalzano muri, ha percorso
instancabilmente la via del dialogo, dell’accoglienza e della
convivenza. Mario Bergoglio, Francesco, il Papa venuto dalla fine
del mondo”.


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