L’aumento delle accise sul diesel “è ancora più grave soprattutto per la storia di Giorgia Meloni, per quel famoso spot fatto da un benzinaio in cui prometteva in maniera roboante addirittura la cancellazione delle accise. Lo avevano nascosto nel PSB, nel Piano strutturale di bilancio, mandato in Europa il 15 ottobre scorso, parlando di ‘allineamento’. E dopo le contestazioni delle opposizioni avevano detto che noi dicevamo il falso. Poi è accaduto, quindi hanno mentito due volte”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia in una intervista a Fanpage.it.
“Mi pare evidente – continua Boccia – che anche questi aumenti graveranno sulle stesse tasche, cioè sulle famiglie più in difficoltà. In Italia nel 2025 aumenta tutto: aumentano gli affitti, aumentano le utenze, aumentano le bollette, a partire da quelle dell’energia, che per i più fragili è aumentata del 18% – sono dati di Arera non nostri – aumenta il pane, il latte, tutti gli alimentari principali. L’unica cosa che non è aumentata, che la destra ha deciso deliberatamente di non aumentare, sono i salari”.
“Ci aspettavamo un’apertura seria del dibattito sul salario minimo, abbiamo raccolto centinaia di migliaia di firme. Noi continueremo la battaglia su questo. Loro non si rendono conto che in Italia ci sono 5 milioni di lavoratori poveri. Continuano a dare dati fuorvianti sull’occupazione, non rendendosi conto che è cambiato il sistema. Oggi non conta più sapere se il tasso disoccupazione è del 6, del 5 o del 7%. Prima la speranza era quella di ottenere il lavoro e quindi di uscire da una condizione di bisogno e di povertà. Oggi si resta nella condizione di bisogno e di povertà, lavorando. È una doppia beffa per il lavoratore. La verità è che abbiamo una premier che “ha trovato un’ora e mezza di tempo in conferenza stampa per rispondere su Trump e Musk, mentre sull’energia aveva solo 20 secondi”.
“Penso sia molto grave – conclude Boccia – dietro c’è un disegno, che è quello di privatizzare tutto. Lo hanno già dimostrato, lo hanno fatto sulla sanità, sulla scuola, sulle università, dando sponda alle università telematiche come mai avvenuto prima, e lo stanno facendo sulle infrastrutture primarie. Ed è la cosa che più ci preoccupa, mentre noi abbiamo una visione esattamente opposta, vogliamo infrastrutture primarie dello Stato, dalle ferrovie, che non devono toccare e non devono privatizzare, passando per le strade, i porti, gli aeroporti, le reti. Sono due modelli diversi. E sull’energia è sotto gli occhi di tutti che non stanno tutelando i più deboli”.