“Sarebbe stato sorprendente il
contrario anche perché le opposizioni, di questo decreto di
propaganda, vogliono discutere ma è la maggioranza che scappa.
Se avessero messo la fiducia lo avrebbero fatto contro la Lega e
la stessa maggioranza”. Lo ha detto il presidente dei senatori
del Pd Francesco Boccia al termine della Conferenza dei
Capigruppo che ha deciso il calendario dei lavori dell’Aula. Una
riunione durante la quale il governo ha assicurato che non
intende chiedere il voto di fiducia sul decreto per le liste
d’attesa.
“Le opposizioni – ha aggiunto Boccia – sono compatte e unite.
E quando questo avviene la maggioranza va in difficoltà. E ci
aspettiamo che quindi la discussione su questo provvedimento
parta nelle prossime ore”. “La montagna – ha osservato il Dem
-ha partorito un topolino perché questa riformulazione
arzigogolata della maggioranza”, appena presentata in
Commissione Affari Sociali all’articolo 2 del provvedimento, “è
pessima e farà altri danni. Noi la contestiamo e continuiamo la
nostra battaglia perché per le liste d’attesa non servono
‘controllori che controllino chi controlla’ perché questo
pensano di fare, ma servono risorse perché per una mammografia
non si può aspettare un anno e mezzo come accade nella maggior
parte del Paese”. “Le regioni aspettano risorse – ha aggiunto –
e noi chiediamo di votare il ddl Schlein. Siamo pronti. A
Montecitorio è stato bloccato e qui lo abbiamo proposto sotto
forma di emendamenti. Vedremo cosa faranno. Ovviamente loro
sfuggono al confronto e usano in maniera maldestra il potere dei
presidenti di Commissione perché non esprimersi sul merito di
una parte del ddl Schlein dicendo in maniera quasi autocratica,
come è stato fatto in Commissione Salute, che ‘non lo
consideriamo ammissibile’, riteniamo che sia una cosa molto
grave”. “Contestiamo questo metodo e continueremo a farlo ogni
volta in cui la maggioranza per nascondere le sue divisioni
utilizza un potere che è delimitato dal regolamento”, ha
concluso Boccia.