Il Partito democratico ha insistito per “la costituzione di una commissione Questioni regionali perche’ riteniamo che il provvedimento sull’Autonomia debba, da Regolamento, passare anche in Commissione bicamerale”. Lo ha detto, al termine della conferenza dei capigruppo, il presidente dei senatori del PD Francesco BOCCIA. “Ci auguriamo che venga fatta una discussione molto seria anche il quel contesto” perche’ pure “nel provvedimento ipotizzato dalla maggioranza si da’ a quella Commissione bicamerale, come e’ giusto che sia, un rilievo molto forte quando ci saranno da assumere delle decisioni”, ha spiegato.
“Noi vorremmo discutere di manovra, la maggioranza parla di autonomia, di Calderoli, di riforme e sono divisi anche su questo. C’è una manovra da fare e noi vogliamo capire se Giorgetti è in grado di mantenere i numeri del Def, 3,7 nel rapporto deficit-Pil. Servono circa 40 miliardi, ne hanno forse un quarto a disposizione. Per fare una manovra seria la dovranno fare in deficit ma per farla devono interloquire con l’Europa su patto stabilità, Mes etc. E non mi pare che il clima con l’Europa sia positivo. La maggioranza è divisa. Le nostre priorità sono il taglio strutturale del cuneo fiscale, e servono 10 miliardi, e la tutela della sanità pubblica per la quale lo stesso ministro Schillaci ha chiesto 4 miliardi. Noi partiamo da qui”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia aprendo l’assemblea del gruppo Pd al Senato per la ripresa dell’attività parlamentare. “Preoccupa che non c’è un euro, poi si possono anche fare votazioni strumentali, ma l’unità nazionale senza soldi non la si mantiene”. Così Francesco BOCCIA, presidenti dei senatori Pd, a margine della conferenza dei capigruppo commenta il via libera della commissione Affari costituzionali all’emendamento di FdI sull’unità nazionale all’interno del provvedimento sull’Autonomia differenziata. “Quello di FdI è un auspicio condivisibile – aggiunge – ma se vogliono mantenere l’unità nazionale, dovrebbero lasciare perdere l’idea di riforma costituzionale che mette in discussione il Presidente della Repubblica. Ho la sensazione che si sia ripartiti con un tasso di propaganda molto alto nella maggioranza. L’epicentro di quella propaganda è il ddl sull’Autonomia che rappresenta uno scambio di basso livello tra Lega e FdI. E’ noto che il ddl sull’Autonomia vive alla giornata in Parlamento, in attesa che la maggioranza decida quale riforma costituzionale mettere sul tavolo. Noi siamo stati chiari: non si tocca il garante dell’unità nazionale, il Presidente della Repubblica, e quindi ci aspettiamo che quello scambio si fermi”. BOCCIA ha poi ricordato che “non c’è ancora traccia della proposta di Meloni, sono passati 4 mesi dall’incontro con le delegazioni dei partiti, ci spiace prendere atto che la maggioranza fa andare avanti, tra un singhiozzo e un altro e senza chiarimenti, un ddl che non ha un centesimo”.