“Se non erano bastate le posizioni dei tanti presidenti di regione, se non erano sufficienti i rilievi degli uffici competenti del Parlamento, oggi la lettera di Giuliano Amato, Franco Bassanini, Franco Gallo e Alessandro Pajno da il colpo finale al progetto dell’autonomia differenziata di Calderoli e della Lega. Il merito della lettera demolisce lo scheletro di quel progetto di riforma dimostrando, se ancora ce ne era bisogno, che l’autonomia differenziata è solo una bandierina propagandistica del Carroccio che non ha possibilità di esssere realizzata se non a costi che il Paese non si può permettere, pena l’ulteriore accentuazione delle diseguaglianze territoriali. Dalla lettera di dimissioni dal Comitato per l’individuazione del Lep emerge chiaro che la questione è quella dei costi dei livelli essenziali delle prestazioni, in pratica gli standard minimi di servizio pubblico essenziali per garantire in tutto il territorio italiano i diritti civili e sociali. Garantire questi livelli in maniera omogenea ha un costo, che alla luce delle scelte compiute nel ddl Calderoli rischia di essere imponente e di allargare ancora di più le diseguaglianze territoriali. A dimostrazione che la riforma della Lega non è gratis, perché non c’è riforma che sia a costo zero, e che a pagare sarebbero le regioni del Sud, già molto penalizzate in termini di garanzie di servizi. Non potendo aumentare il deficit del bilancio dello Stato, il raggiungimento dei livelli essenziale passerebbe per aumenti di entrate e tagli di spesa, che andrebbero a colpire esattamente i servizi da garantire.
“Finché non sono stati determinati tutti i Lep – si legge nella lettera – e non sono stati ridefiniti, in relazione ai loro costi standard, gli strumenti e i modi per assicurare a tutte le regioni una effettiva autonomia tributaria che consenta loro di finanziare integralmente i Lep medesimi, l’effettiva portata di quei principi resta indeterminata e indeterminabile”. Gli autori della lettera poi ritornano sulla necessità del coinvolgimento del Parlamento nella definizione dei livelli essenziali, tema che come opposizione abbiamo più volte già sollevato. La lettera di Amato, Bassanini, Gallo e Pajno è la pietra tombale sul ddl Calderoli contro il quale in Parlamento continueremo la nostra battaglia”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.