“Anche i giudizi di Confindustria non lasciano spazio a interpretazioni: la legge di Bilancio 2024-2026 è fatta male e non affronta alcun problema delle imprese italiane. Le parole che Bonomi ha usato in audizione al Senato sono molto chiare: ‘sostanziale assenza di sostegni agli investimenti privati e a una strategia finalizzata alla crescita e alla competitività’.
E Confindustria sottolinea, come noi, che la scelta della riduzione del cuneo fiscale è insufficiente perché non strutturale e non aumenta di un solo euro i salari. Mantengono di fatto il bonus del 2023 che aveva il limite di essere, appunto, un bonus. È evidente che il punto di vista di Confindustria, che guarda la manovra dal punto di vista delle imprese è diverso dal nostro ma alcune critiche coincidono e sono evidenti. La presidente Meloni e il ministro Giorgetti dovrebbero riflettere sul fatto che anche gli imprenditori pensano che questa manovra non abbia alcuna visione e non sappia indicare un percorso di crescita. Per le imprese gli unici investimenti certi sono quelli del PNRR che il governo ha frenato e complicato; non c’è alcuna azione in favore delle imprese sui rincari di energia, materie prime, mutui, carburanti e nulla sulla stretta creditizia. Hanno anche cancellato l’Ace che aveva sempre funzionato. La verità è che questo destra non ha un’idea di sviluppo economico e non è riuscita a mantenere una promessa fatta in campagna elettorale e ora è costretta a varare una manovra che non sta in piedi, non credibile nei numeri e non sostenibile per la nostra economia in difficoltà”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia commenta l’audizione del presidente di Confindustria Carlo Bonomi in Senato sulla manovra.