“Mittal non ha mai creduto nel suo investimento in Ilva. Lo abbiamo sempre detto, anche in Parlamento. Si è scelta la strada di Mittal, ma i numeri hanno dimostrato che era una strada sbagliata. La strada della decarbonizzazione era la strada da seguire. Ma Mittal non ha mai creduto in questo e nella scelta di Taranto: è un gruppo che fa dividendi in tutto il mondo ma a Taranto non è andata così. Da tempo avevamo chiesto al governo di fare quello che sembra voglia fare oggi. Ora bisogna tutelare i lavoratori e l’indotto. Sì sono buttati via 6 mesi: Fitto ha firmato un memorandum senza avvisare gli altri ministri competenti ma questo memorandum si è dimostrato un fallimento”.
“La verità è che nell’ultima legge sulla concorrenza non c’è traccia di interventi del governo sulla materia. Tanto che è dovuto intervenire il Presidente della Repubblica e ci mancava altro che Giorgia Meloni non avesse detto in conferenza stampa che l’appello di Mattarella non sarebbe rimasto inascoltato. La verità è che questo governo voleva lasciare, soprattutto in materia di balneari, la situazione inalterata. Invece il Presidente ci ha ricordato che dobbiamo rispondere all’Europa perché ci sono imprenditori che vogliono investire risorse sul nostro turismo e vogliono sapere se in Italia ci sono regole che li tutelano e ci sono altri imprenditori che avevano le concessioni e che hanno in passato fatto investimenti che vogliono sapere ora cosa succederà per le gare che dovranno assolutamente essere fatte. Ciò che è certo che la situazione che c’è stata fino ad ora in Italia non è più sostenibile”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia a Sky Economia.


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