“Temiamo che pioveranno fiducie. Anzi penso che andrà così”. A dirlo è il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, interpellato dall’Ansa su come verrà gestito il caos paventato in Parlamento per convertire – prima della loro scadenza, che in molti casi coincide con la chiusura estiva delle Camere, a ridosso di Ferragosto – i numerosi decreti legge che sono sul tavolo. “Questa maggioranza che millantava impegno e serietà, alla prova dei fatti, nei primi 20 mesi di governo, ha battuto tutti i record sul numero dei decreti e delle fiducie poste – ha sottolineato Boccia – Le ultime fiducie sono state messe per blindarsi contro un partito della maggioranza per evitare che si aprisse il vaso di pandora ogni volta”. Inoltre, ha riferito che nella prossima conferenza dei capigruppo del Senato “affronteremo i temi connessi ai decreti in arrivo, perché c’è la surreale convinzione che dopo il premierato e l’Autonomia, alla Camera debba partire un altro treno di riforme, quello sulla giustizia. Per aggiungere un altro pezzo allo smontaggio totale della Costituzione già avviato e che ora definirebbe i rapporti tra potere giudiziario e gli altri poteri con la separazione delle carriere”. Quindi ha concluso: “Avevamo denunciato che era in corso uno scambio sulle riforme, dentro la maggioranza, e ci ritroviamo ad aver ragione. La conferma viene oggi dal governatore Zaia che bussa a Palazzo Chigi per chiedere maggiore autonomia per il suo Veneto in nove materie non Lep (livelli essenziali di prestazione, ndr). Pensavamo che aspettasse almeno settembre…Noi ci aspettiamo che la premier dica di no”.


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