“La corruzione e’ nemica della Repubblica. Lo sottolineava Sandro Pertini, ricordandoci che la democrazia era stata conquistata dalla sua generazione con il
sangue e la galera per il diritto di parola, per la liberta’.
Oggi non si puo’ correre il rischio di perdere la credibilita’
di istituzioni che abbiamo fortemente, voluto come quelle
europee, per colpa di chi usa quella liberta’ per rubare”. E’ la
premessa di Francesco Boccia, senatore Pd e commissario del
partito in Campania, commentando con i cronisti la vicenda nota
come Qatargate.
“E’ sotto attacco la credibilita’ delle istituzioni europee –
aggiunge – i corrotti devono essere colpiti senza nessuna
attenuante, senza nessuna pietà. Il partito socialista in
Europa dovra’ fare i conti non solo con quello che e’ accaduto
ora, ma anche con il ruolo stesso che i socialisti hanno,
perche’ noi siamo quelli che vogliono piu’ Europa a differenza
delle destre e non possiamo consentire a nessuno di indebolire
il processo comunitario per vicende che nulla hanno a che fare
con la nostra storia”.
“Avanti duri, senza alcuna pietà – ribadisce Boccia – le
vicende penali afferiscono a comportamenti individuali ma, e’
necessario fare piazza pulita in tutte le istituzioni
comunitarie, in tutti gli organi che incidono sui processi
decisionali delle istituzioni comunitarie e non consentire alle
destre in Europa, soprattutto alle destre sovraniste, di
ridimensionare il progetto comunitario”. “Le mele marce fuori,
ma quel progetto deve andare avanti e con maggior forza in
questa fase storica”, conclude.

“Non consentiremo in nessun modo alle destre in Europa,  ridimensionare il progetto politico comunitario. Le mele marce vadano fuori ma il progetto comunitario deve andare avanti con maggior forza soprattutto in questa fase storica”. Lo ha detto Francesco Boccia, senatore del Pd, commentando da Napoli
l’inchiesta europea.
Nell’inchiesta europea, ha detto Boccia, bisogna “andare
avanti così, duri, senza alcuna pietà. Le vicende penali
afferiscono a comportamenti individuali, ma serve fare piazza
pulita in tutte le istituzioni comunitarie, dal Parlamento alla
Commissione, passando per tutti gli organi che in qualche modo
incidono sui processi decisionali delle istituzioni comunitarie”


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