“Abbiamo preso atto delle parole che oggi ci ha detto il ministro Piantedosi. Parole che per noi non sono risposte. È evidente il tentativo del governo di derubricare a problema tecnico-procedurale quanto avvenuto, ma il Parlamento e il Paese hanno bisogno di risposte. Ieri la questura ha fatto il proprio dovere arrestando AlMasri come da richiesta dell’Interpol per un “codice rosso”. Poi un corto circuito tra Ministro della Giustizia e Procura generale di Torino ha portato alla liberazione di AlMasri. Non siamo di fronte ad un cavillo giuridico, ma a scelte fatte dal governo con il coinvolgimento di altri pezzi dello Stato. Si tratta di una decisione politica del governo italiano che ha riportato un criminale in Libia con un aereo di Stato. Questa decisione è stata presa a Palazzo Chigi. Con questa decisione il governo ha reso la Repubblica italiana complice di un criminale e delle autorità libiche che lo coprono. La CPI ha chiarito che AlMasri è accusato di omicidi, torture, persecuzioni, stupri. Ieri il ministro Nordio ha probabilmente mentito per coprire la scelta del governo. E se Nordio ha mentito perché ha obbedito ad un ordine dall’alto la questione smette di essere procedurale e diventa esclusivamente politica e chiama in causa proprio la Presidente del Consiglio. Ringraziamo il ministro Piantedosi ma Giorgia Meloni non può nascondersi dietro i suoi ministri e deve venire in Parlamento a spiegare cosa è avvenuto: non cerchiamo capri espiatori ma vogliamo la verità e che la Presidente del Consiglio si assuma la responsabilità di una scelta non giustificata da nessuna ragion di Stato e che ha di fatto stracciato ogni regola del diritto internazionale e umiliato lo Stato di diritto”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia dopo aver ascoltato Il ministro Piantedosi al Question time.
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