Francesco Boccia, Luca Zaia sul «Corriere» dice che quando parlate di Autonomia non entrate nel merito e diffondete solo paure.
«Entriamo sempre nel merito delle questioni e lo abbiamo dimostrato in Parlamento con numeri alla mano. Non diffondiamo paure ma raccontiamo la verità al Paese che Calderoli e la Lega vogliono spaccare. Non solo tra Nord e Sud ma anche tra aree del Nord più ricche e aree interne e di montagna. Sa che oltre 12 milioni di italiani vivono nelle aree interne a rischio desertificazione? Non sono italiani di serie B. Meritano più servizi non meno sevizi. E devono essere assicurati dallo Stato. Nemmeno Lombardia e Veneto riescono a garantire i servizi sanitari, scolastici e assistenziali alle aree di montagna. Può farlo solo lo Stato. E la smettano di dire che anche noi volevamo l`Autonomia. Parliamo di cose diverse: noi mettevamo risorse per la sussidiarietà. Loro aumentano le diseguaglianze».
Intanto continuate la raccolta di firme…
«In poco più di io giorni ne abbiamo raccolte 46o mila ordine e centinaia di migliaia nei banchetti. C`è una straordinaria partecipazione spontanea di milioni di persone. Fossi in Giorgia Meloni non sottovaluterei questo movimento di popolo. Continueremo per tutta l`estate “militante” del Pd a raccogliere le firme che depositeremo a settembre con tutto il fronte costituzionale nato con la battaglia comune fatta in Parlamento nell`ultimo anno contro lo Spacca Italia di Calderoli e della Lega».
Zaia provocatoriamente si chiede anche se volete abrogare le 5 regioni e due province autonome già esistenti.
«Questa è la riprova dell`assoluta necessità del referendum. Deve esprimersi il popolo italiano! Luca Zaia è un amministratore che conosce norme e lessico istituzionale. Se dice una cosa così chiaramente sbagliata non lo fa per- ché fa uno strafalcione giuridico ma perché c`è un disegno politico gravemente lesivo della Costituzione. Una cosa è la specialità che riguarda 5 Regioni e le 2 Province autonome, un`altra è la differenziazione. Le due cose non sono nemmeno lontanamente paragonabili. È scolpito nella nostra Costituzione. La specialità fa riferimento a ragioni note, storiche e anche linguistiche in alcuni casi; la differenziazione si riferisce alle Regioni a Statuto ordinario che restano tali e non sono assimilabili alle autonome. La differenziazione si applica con tutti gli articoli del Titolo V dal n4 al 120 e non solo con il terzo comma del n6 che riguarda le risorse esistenti, cosa che vorrebbe invece Calderoli che ha presentato una legge senza un centesimo per colmare le diseguaglianze».
Lei crede che il governo possa cadere prima della legislatura?
«Non faccio previsioni e come capogruppo del Pd al Senato lavoro e lavorerò per costruire in Parlamento, con le altre opposizioni, un fronte che sia in grado, già in questa legislatura, di mandare sotto questa maggioranza. Lo stiamo già facendo con successo. Del resto le difficoltà del governo Meloni sono evidenti: riescono ad andare avanti solo a colpi di fiducia, siamo ben oltre le 70, perché altrimenti Lega e FI metterebbero ogni volta in discussione le scelte del partito di Giorgia Meloni».
Renzi vuole stare nel nuovo centrosinistra ma Conte non lo vuole e anche un pezzo del Pd resiste…
“Il Pd è il perno di qualsiasi credibile alternativa a questa destra. Elly Schlein ha ribadito, più volte, che il Pd non pone veti su nessuna forza politica che crede nella costruzione di questa alternativa e che non ne vuole subire. Sui fatti, sui comportamenti parlamentari, sulle battaglie che faremo nel Paese misureremo chi vorrà far parte di questa alleanza».


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