C’e’ uno spazio politico a disposizione del Partito Democratico per ricostruire la propria identita’, liberandosi dalla “sindrome di Stoccolma” che lo porta a guardare a Conte e dal complesso da “ratto delle Sabine” che gli fa apparire Matteo Renzi dietro a ogni tornante politico. Quello spazio si chiama riformismo. Ed e’ tutt’altro che residuale. E’ l’analisi che Enrico Borghi, senatore e responsabile Sicurezza del Pd, offre all’AGI. “In questa fase il Movimento 5 Stelle non fara’ nulla per aiutare il Partito Democratico. Loro hanno l’obiettivo di farci perdere e non temono di andare da soli perche’ sanno che soli massimalizzano il risultato, piu’ che con qualsiasi alleanza”, spiega Borghi. “A sinistra si e’ aperta una lotta per l’egemonia di quello spazio politico e, in questa fase, il problema del Partito Democratico e’ che troppi pezzi del partito soffrono di una sindrome di Stoccolma che li spinge verso Giuseppe Conte”.

Una sindrome di Stoccolma potrebbe anche essere quella che porta altri pezzi di pd a guardare a Renzi? “Il problema Renzi nel Pd non esiste”, risponde Borghi: “Matteo Renzi ha un obiettivo politico diverso dal nostro, vuole riempire uno spazio politico lasciato vuoto da Silvio Berlusconi e per questo procede con questa opposizione entrista, nel senso che vuole entrare nel governo. Vedremo compiersi tutto questo nel 2024, dopo le europee”. Perche’, cosa accadra’ dopo le europee? “In quel momento il governo potrebbe andare in crisi. Sara’ importante osservare da oggi e fino ad allora le dinamiche di Forza Italia e Lega e, soprattutto, le scelte di Salvini: se fara’ concorrenza a destra a Meloni o se decidera’ di tornare al partito del Nord”. Da questo punto di vista, quanto sta accadendo in Lombardia con le dimissioni dei tre consiglieri leghisti, potrebbe significare che qualcosa si e’ gia’ mosso in questo senso? “Quello e’ il segnale che un pezzo di partito si sta rivoltando a Salvini”, sottolinea Borghi. “Se il governo andra’ in crisi, Renzi con il suo centro mobile ne garantira’ la continuita’. Rispetto a tutto questo, la sinistra deve liberarsi del complesso del ‘ratto delle Sabine’, secondo cui Renzi e’ l’usurpatore del Sacro Graal del Nazareno. In questo scenario c’e’ uno spazio per il Partito Democratico. Questo spazio e’ tra l’entrismo di Renzi e il populismo di Giuseppe Conte. Non e’ uno spazio marginale, anzi e’ molto ampio. Si chiama riformismo”.


Ne Parlano