Tra i molti provvedimenti previsti per dare piena attuazione al nuovo “Codice degli appalti”, particolare importanza è destinato ad assumere quello relativo all`introduzione del cosiddetto débat public. Si tratta di uno strumento procedurale già da tempo operante in altri Paesi, come la Francia e il Regno Unito, seppure con connotazioni specifiche tra loro differenti, e del tutto sconosciuto in Italia.
L`inserimento del principio del “dibattito pubblico” nella legge delega ha perciò segnato, senza dubbio, un primo passo positivo. Che occorre ora tradurre concretamente, nella maniera più efficace possibile. Nei mesi scorsi, ci siamo fatti promotori dì un disegno di legge in tal senso, le cui linee essenziali possono essere così riassunte: anticipare alla fase precedente l`approvazione del progetto definitivo il confronto tra le collettività e i portatori di interessi locali, da un lato, e i proponenti delle grandi opere, o delle opere particolarmente delicate sotto il profilo dell`inserimento ambientale, dall`altro; dare a tale confronto una precisa regolamentazione, tanto per ciò che riguarda i tempi di svolgimento, quanto per ciò che attiene l`efficacia della consultazione, al fine di definire eventuali `Correzioni al progetto preliminare del proponente e di limitare perciò le possibilità di conflitto con le comunità locali durante l`iter di realizzazione dei lavori.
Molti, sbagliando, leggono questa innovazione come un ulteriore aggravio della procedura. Non considerando
quanto, al contrario, proprio la mancanza di un dialogo preliminare, trasparente e regolato, sia spesso la causa prima di quell`eccesso di conflittualità che ritarda in modo patologico la realizzazione delle opere indispensabili allo sviluppo dell`Italia, e che costringe quasi sempre a una disordinata e tardiva mitigazione del dissenso, nella forma di un eccesso di “compensazioni”, concausa evidente dello spropositato lievitare dei costi.
Se adeguatamente attuato, il débat public introdurrà nel processo di progettazione e realizzazione delle infrastrutture strategiche, semplificazione e trasparenza. Esattamente ciò che occorre per metterci al passo con il più moderno contesto europeo. Per un Paese che ha nel deficit infrastrutturale e nella scarsità di risorse pubbliche i fattori di maggior ostacolo allo sviluppo, uno strumento che consenta almeno una riduzione del danno spesso provocato dall`eccessiva frammentazione e sovrapposizione di procedure e interessi tra loro confliggenti, è ormai assolutamente indispensabile.


Ne Parlano