“Ci vogliono senso dello Stato e coraggio per riconoscere, come ha fatto il capo della Polizia, Franco Gabrielli, i gravi errori commessi a Genova nella gestione dell’ordine pubblico in occasione del G8 del 2001. E a riconoscere che ‘ci fu tortura’”. Lo dice il senatore del Pd Daniele Borioli.
“Le sue parole – continua Borioli – acquistano ancora maggior rilievo perché intervengono dopo un congruo periodo di esercizio delle sue funzioni e, quindi, seguono sicuramente un’accurata valutazione degli elementi e dei documenti relativi a quella drammatica vicenda. Ora è doveroso non strumentalizzare la sua presa di posizione: non per criminalizzare in modo indistinto le forze dell’ordine, che fanno un lavoro insostituibile al servizio della democrazia, ma neppure per chiudere con la chiave dell’effetto mediatico, le molte questioni di giustizia negata ancora aperte. Occorre invece – conclude Borioli – riprendere il cammino difficile verso l’accertamento della verità, che oggi anche grazie alle parole di Gabrielli può trovare nuovo impulso”.


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