Caleo: Cominciamo a cambiare approccio ad emergenze

‘Il decreto 74/2014 che oggi il Senato ha approvato definitivamente all’unanimità risponde al grido di dolore di cittadini e degli imprenditori soprattutto dell’Emilia Romagna che a causa di una successione di calamità hanno perso tutto e degli amministratori locali. Ma soprattutto è un passo importante verso un approccio di prevenzione e di adattamento ai cambiamenti climatici in atto e verso la legge quadro sulle calamità naturali, alla quale stiamo lavorando, che metta a sistema tanti provvedimenti, che sposi una politica di prevenzione e protegga il nostro suolo in tutte le sue specificità’. Lo dice il senatore Massimo Caleo, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente, che ha parlato in dichiarazione di voto nell’aula del Senato. ‘Con questo decreto – prosegue Caleo – si rifinanzia con 100 milioni di euro il Fondo per le emergenze nazionali, che servirà così a fronteggiare tutti gli eventi accaduti nel 2014, e si investe sulla prevenzione, destinando 6 milioni di euro all’anno al sistema nazionale per il rischio meteo e per l’allertamento idrogeologico e 50 milioni di euro non aggiuntivi. I fenomeni metereologici così devastanti per il nostro territorio non sono altro che gli effetti prodotti dai mutamenti climatici già in atto. E’ per questo che il governo ha avviato il lavoro della ‘Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico’ ed è per questo che è necessario adottare al più presto la Strategia nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici e per la prevenzione del dissesto idrogeologico, che prevede soprattutto la riforma della governance. Il semestre di Presidenza italiana – conclude Caleo – può essere una grande occasione per raccogliere la sfida dei cambiamenti climatici, attraverso l’approvazione di obiettivi più stringenti per il 2030 come la riduzione delle emissioni al 40% e il raggiungimento del 27% di energia prodotta da fonti rinnovabili, cosa che implicherà l’adozione di modelli culturali e politiche nuove, prima a livello europeo poi nazionale, regionale e locale’.