“Il rapporto ‘Le Equilibriste’ presentato oggi da Save the Children è un contributo essenziale per una discussione reale sulla denatalità, che rende giustizia alle tante insinuazioni che colpevolizzano le donne e ne vorrebbero comprimere la libertà”. Lo dice la senatrice del Pd Susanna Camusso.
“È ormai assodato – prosegue Camusso – che occupazione e qualità dei servizi accompagnano la maggior natalità, e sono i dati a confermarcelo: in Italia il tasso di occupazione femminile è stato del 52,5% nel 2023, un valore più basso della media dell’Ue (65,8%) di ben 13 punti percentuali. Appare chiaro che l’intero Paese sta affrontando una profonda crisi. Lo dimostrano innanzitutto i dati sul tasso di occupazione: la percentuale di uomini occupati con figli minori è del 91,6%, mentre il tasso di donne occupate nella stessa situazione è pari al 63,8 %; percentuale che sale al 68,7 per le donne che non hanno figli minori; mentre il tasso di occupazione per uomini senza figli minori è del 77,3%. Quali sono le cause di questi numeri sconcertanti? È molto semplice. A dimettersi sono le madri che devono far conciliare il lavoro e la cura della famiglia: nel 2023, il 63,6% delle donne ha presentato le proprie dimissioni (41,7 % per mancanza di servizi; 21,9 % per problemi di organizzazione del lavoro), contro il 7,1% degli uomini dimessisi per esigenze di cura dei figli. Eppure se si smettesse di immaginare la cura della famiglia come esclusiva prerogativa delle donne, ci sarebbero diverse soluzioni da mettere in campo: dagli asili nido e scuole a tempo pieno (obiettivi che potrebbero essere garantiti attraverso i finanziamenti del PNRR, partendo proprio dall’implementazione nel Mezzogiorno), alla condivisione paritaria della genitorialità; proposte e suggerimenti avanzati decidine e decine di volte, senza ricevere alcun tipo di ascolto da questa maggioranza. Il calo del numero medio di figli per donna in Italia può essere contrastato solo attraverso la garanzia di maggiori diritti, a partire da quello di un avere un’istruzione equa per tutti i bambini e le bambine”.


Ne Parlano