‘Ci sono tutti i presupposti per fare presto come auspicato da Renzi. Il disegno di legge è di fatto già incardinato in Commissione e questo consentirà di iniziare la discussione già la prossima settimana’. Laura Cantini, esponente renziana del PD, è segretaria della Commissione Lavori Pubblici del Senato, dalla quale partirà l’iter parlamentare della riforma della governance Rai, approvata ieri in consiglio dei ministri. ‘In Commissione è stata già depositata la proposta di Enrico Buemi – spiega la senatrice all’ANSA -. Il capogruppo Pd, sen. Marco Filippi  ha chiesto di attendere il progetto del governo prima di avviare la discussione. Ora il ddl c’è e si può andare avanti speditamente. Immagino che chiederemo al governo di illustrare la proposta prima di partire, ma questa è una decisione che si prenderà in ufficio di presidenza’. Il presiedente della Lavori Pubblici è un esponente di Forza Italia, Altero Matteoli, ma secondo la senatrice ciò non creerà intoppi. ‘La Commissione ha una maggioranza che sostiene il governo e non abbiamo mai avuto problemi di numeri – afferma -. Quanto a Matteoli, è rimasto presidente nonostante Forza Italia sia uscita dalla maggioranza ed ha mantenuto finora sempre un profilo di terzietà. Nelle premesse del ddl Buemi c’è poi l’ammissione dell’utilità di riformare la Gasparri e questo è un punto di partenza comune’. Proprio in Senato, undici parlamentari della minoranza Dem hanno avanzato una proposta, a prima firma di Federico Fornaro, che adotta il ‘sistema duale’, con un consiglio di sorveglianza e uno di gestione, scartato da Renzi. ‘In Senato non abbiamo mai avuto problemi con la minoranza, eccetto che nell’avvio delle riforme costituzionali – sottolinea la parlamentare toscana -. Avendo partecipato all’incontro al Nazareno con Renzi sulla Rai, devo dire che il clima era di confronto e non ho visto contrapposizioni di principio. Penso che si possa trovare un’intesa. Anche nel M5s non tutti hanno la stessa posizione. L’importante è che non ci sia ostruzionismo, perché in quel caso si andrà avanti con la Gasparri. E questo è un bello stimolo al Parlamento’. Il testo comunque non è blindato. ‘Siamo aperti a modifiche – sostiene – e del resto Renzi ha precisato che non intende fare un decreto. Nello stesso tempo ci richiama però a rispettare i tempi’. Il governo ha posto come limite luglio. ‘Dobbiamo mettere in conto due letture di merito, una alla Camera e una al Senato, e una terza lettura veloce, eventualmente con la fiducia – fa sapere -. I tempi dipendono dall’atteggiamento dei parlamentari, ma si può approvare il testo in Commissione in un mese. Se si arriva con un accordo, poi in Aula si fa presto. In Commissione c’è un altro testo urgente che è la modifica del codice degli appalti, penso che i due provvedimenti procederanno parallelamente’.

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