‘L’obiezione di coscienza nelle strutture pubbliche del nostro Paese sta mettendo in serio pericolo l’applicazione della legge 194’ Lo afferma la senatrice del Pd e Laura Cantini, in un incontro con l’Associazione LibereTutte a Firenze sullo stato di applicazione dell’intero dettato della legge 194. ‘Quasi il 70% dei ginecologi del servizio pubblico è obiettore di coscienza, questo è il dato che emerge dalla relazione al Parlamento del Ministro della Salute dello scorso 12 Ottobre’, evidenzia la senatrice Pd ‘Questo significa – sottolinea la senatrice Cantini – che nel 2013, nel ventunesimo secolo, si restringe sempre di più la possibilità per le donne di poter scegliere,mentre aumentano gli aborti clandestini con grossi rischi per la salute delle donne e i guadagni illeciti di coloro che si occupano illegalmente di interruzione di gravidanza”. “I dati medi aggregati per Nord, Centro, Sud ed Isole indicano percentuali di obiettori di coscienza pari rispettivamente al 65,4 per cento, 68,7 per cento, 76,9 per cento, 71,3 per cento. Ugualmente – prosegue la parlamentare Pd – si dichiarano obiettori di coscienza sempre di più infermieri e anestesisti. L’aborto resta un problema solo delle donne, e ha come contrappeso una retorica sulla maternità esasperata concentrata sul miracolo della riproduzione. In tutto questo le donne vengono lasciate sempre più sole nelle corsie degli ospedali, nelle liste di attesa sempre più lunghe, private della propria privacy e alcune volte anche maltrattate .” “ E’ ora che si ponga fine a questa situazione. Per questo è necessario trovare una sinergia tra l’azione del Parlamento e delle Regioni per proporre e verificare soluzioni concrete tali da garantire l’applicazione della 194. E’ questione di civiltà, di laicità ,di libertà. E’ questione di poter scegliere di avere una maternità consapevole, non imposta da decisioni altrui. Per il bene di tutti’, conclude Laura Cantini.
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