«Bonaccini? lo lo riconfermerei presidente della Regione anche per un terzo mandato. Se un sindaco o un governatore sta facendo bene, non vedo perché una regola non debba far proseguire un mandato sano». Parola del senatore Pier Ferdinando Casini. Costituzione, rinnovamento, `premierato` sì o no: più in generale, le priorità del Paese su cui bisogna intervenire e l`efficacia delle modifiche su cui ragionare. Nel grande calderone dei temi politici, sollevati alla Festa dell`Unità, spicca quello del `premierato` ormai sulla bocca di tutti, e della possibilità di intervenire con riforme costituzionali laddove ci sia bisogno. E sulla possibilità di un terzo mandato per sindaci e governatori, il senatore Pier Ferdinando Casini non ha dubbi: «Stefano Bonaccini, con tutti i suoi difetti, ha fatto alla grande il presidente della Regione e io, da emiliano romagnolo, lo confermerei. Basta guardare la ricostruzione del terremoto del 2012». A dare vita al dibattito nella sala Salvador Allende del Parco Nord, moderato dal vicedirettore del `Carlino` Valerio Baroncini, proprio il senatore eletto con il Partito Democratico e la vicepresidente di Palazzo Madama Anna Rossomando. «La maggioranza politica insiste sulla strada delle riforme costituzionali perché non è in grado di dare risposte concrete ai problemi reali – sferza Casini – le priorità sono il salario minimo, i mutui da pagare, o quello che ha detto il direttore dell`Ausl Paolo Bordon (come riportato dal Carlino, ndr) in merito alla carenza di infermieri». Preoccupata dalla svolta di un `premierato` anche Rossomando: «Un eventuale premier eletto direttamente dal popolo, co- me sento dire, andrebbe a minare una figura essenziale della nostra democrazia: il Presidente della Repubblica – commenta Rossomando -. Questo non è solo super partes, ma un punto di equilibrio sociale e dello Stato: lo abbiamo visto in questi anni. Rappresenta coesione e unità del Paese e dove il capo dell`esecutivo risulta essere il politico più votato, senza i giusti contrappesi, si verificano crisi molto importanti». E sul procedimento di voto degli italiani aggiunge: «Il premierato porta a una torsione autoritaria: non è un pericolo paventato o astratto, perché quando le democrazie liberali sono in crisi, allora si propongono modelli chiaramente autoritari – spiega la vicepresidente del Senato – io credo che si possano trovare forme di equilibrio, ma parlare di riforme senza porsi il tema di cambiare la legge elettorale, significa che l`obiettivo che si vuole raggiungere è da un`altra parte. Oggi vediamo persone che fanno fatica o rinunciano direttamente a farsi rappresentare». «Io non vedo una torsione autoritaria, ma una gran confusione nella testa di questo governo», ribatte senza mezzi termini Casini. Poi, la sanità pubblica: secondo Rossomando «deve essere per tutti, perché oggi ci sono persone che non hanno cure fondamentali e questa va oltre il problema della carenza di personale: non ci può essere disuguaglianza nella cura e nel diritto alla salute». «Oggi si discute del tema dell`autonomia differenziata, ma gratuità e universalità significano che sanità e scuola vanno organizzati in una certa maniera con criteri e parametri che sono nazionali», tira dritto Casini. Infine, un ultimo affondo sull`Europa: «C`è bisogno di sovranismo europeo: l`Europa o si unisce e forse si salva o divisa affonda», ammonisce il senatore.


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