D’avanti a quello che sta capitando non devono esserci maggioranza, minoranze, coalizioni. Oggi c`è un sistema di valori scosso dalle fondamenta, bisogna scendere in piazza da persone libere».
Pier Ferdinando Casini, senatore del centrosinistra, ieri era in piazza a Roma, alla manifestazione organizzata da Carlo Calenda.
«Sì, lì ho visto persone libere con l`unico obiettivo di dire: l`Europa va costruita, l`Occidente va difeso».
In quella piazza si respirava lo sdegno per quanto era successo alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky.
«Certo. Ma prima ancora di quell`episodio ci si deve rendere conto che gli Stati Uniti hanno sommato il proprio voto all’Onu a quello di Russia, Nicaragua, Iran, Venezuela, i pària del mondo libero, in preda a dittature conclamate.
Per noi l’America non è quella, non può essere quella, non può essere quella. Ricordo quando ero Presidente della Camera».
Cosa ricorda?
«Accompagnai Dick Cheney , allora vicepresidente Usa, al cimitero di Anzio dove c`erano migliaia di cadaveri di ragazzi che avevano combattuto per la libertà. Questa è la nostra America».
Adesso la realtà che viviamo in Italia, però, è che la maggioranza sembra spaccata su Trump. C`è un rischio per la difesa dell`Ucraina?
«Non mi risulta che Giorgia Meloni abbia abbandonato l`Ucraina. A me interessano gli atti parlamentari non il chiacchiericcio. Se la maggioranza deciderà di cambiare la linea con atti parlamentari si prenderà una responsabilità gravissima. Io però non voglio fare il processo alle intenzioni».


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