Il candidato sindaco del Pd a Venezia andrà al ballottaggio con Brugnaro del centrodestra ‘Ha idee confuse, evita il confronto pubblico’
Sì, poteva andare meglio: cioèvincerealprinio turno, come qualcuno pronosticava. Però «dieci punti di vantaggio non sono mica pochi no?», dice Felice Casson. Il senatore del Pd dovrà vedersela al secondo turno con Luigi Brugnaro, candidato di un pezzo di centrodestra, imprenditore e neofita della politica. Non sarà semplice, perché se a Brugnaro si sommano i voti di Lega e Fratelli d`Italia andate per i fatti  allora i conti si ribaltano e il centrosinistra deve rincorrere.
A mente fredda, vede più il bitchiere mezzo pieno o quello mezzo vuoto?
«È stato comunque un risultato positivo, il ballottaggio era nelle possibilità. Cominciano subito con la nuova fase di campagna elettorale, da domani ( oggi, ndr) mancano 10 giorni effettivi, non ci risparmiamo».
Le elezioni regionali quanto hanno pesato?
 «Tanti dei nostri non sono andati a votare e vanno recuperati. È evidente, l`effetto Zaia si è sentito, eccome. Più forte del previsto. Spero solo che quando si tornerà a votare si sarà placato…».
Giocherà più all`attacco stavolta? Finora era sembrato molto pacato, forse troppo.
«Ribadirò con maggior forza un concetto: qual è il programma di Brugnaro? Non lo sappiamo, hanno idee confuse. Per questo propongo al mio avversario un confronto pubblico ogni due giorni, o anche tutti i giorni se vuole, sui tema della sicurezza, del lavoro, della cultura, del turismo, delle infrastrutture e del welfare».
Brugnaro dice che lei è l`uomo dei no.
«Ecco appunto, voglio che me lo dimostri. Da magistrato e da senatore ho fatto molte cose, penso di avere una storia personale credibile e riconoscibile».
Le malelingue parlano di presunti conflitti di interessi del suo avversario, lo pungerà anche su quelli?
«No, non attacco la persona, guardo i contenuti e la credibilità di chi si candida».
 Però qualche errore lo avrà fatto pure lei in questa campagna elettorale, non crede?
«Sì, non sono riuscito a convincere una buona parte dei veneziani che bisogna impegnarsi, che qui si decidono le sorti della città per i prossimi decenni».
 I grillini la voteranno?
 «Al Senato con il M5S ho lavorato bene, la mia esperienza con loro è stata positiva, dopodiché io mi rivolgo a tutti i cittadini in modo trasversale. Il mio programma è chiaro: legalità, sicurezza, lavoro».
Ma sul piano nazionale, cosa ne pensa di questo voto? Il Pd ha vinto o ha perso?
«Credo che abbiano perso tutti, perché un astensionismo così alto è una questione che riguarda la sinistra e la destra. E soprattutto chi governa deve porsi il problema».
 Le divisioni interne al Pd hanno pesato?
«Dipende, qui in Veneto il partito era unito eppure abbiamo preso una bella scoppola».
Renzi verrà a darle una mano in Laguna?
«Ancora nonlo so, ma ilpunto è un altro: il governo deve prendere degli impegni ben precisi per questa città, che è una vetrina dell`Italia nel mondo».
 Dica la verità, da esponente della sinistra Pd in Liguria lei chi avrebbe votato? Pastorino o Paita?
«Lasciamo perdere, abbiamo già un sacco di problemi qui a Venezia…».